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"L’immagine è inenarrabile, è una visione incommensurabile con la realtà, con la spazialità: intende il mondo, ma non può parlare del mondo e al mondo. Può raccogliere la commozione per improvvisi frammenti di mondo evocati dalla desolazione di forme accartocciate, abbandonate, disperse, rapprese, destinate a raccogliere come monadi autoreferenziali poetiche il senso seminale del tutto nascosto dentro l’abbandono struggente alla propria pura presenza di fantasmagoria di colori e forme gettate nel mondo. Per un instante, per sempre".